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La cena


di nikitatravpa
19.05.2017    |    4.238    |    8 9.8
"Mangiamo in fretta , lui sembra avere voglia di scappare lo troverei molto carino cosi impacciato e timido, se non sapessi che è proprio bigotto, mi..."
Ho vinto la scommessa, la loro storia é durata meno di tre mesi,io ne ho prospettati massimo quattro, e adesso lui deve pagare pegno.
E’ solo una cena nulla di che, una cena fra amici, io e l’ex di Paola la mia amica sciatta.
Lui è il classico ragazzo della porta accanto,biondo e sportivo dalle gambe muscolose sempre preciso e ordinato, sicuro di se al punto di promettermi una cena se aveva ragione lui sul fatto che aveva trovato l’amore eterno…questo naturalmente prima di scoprire quanto sa essere trita testicoli la mia amica.
Il ragazzo non ha mai manifestato interesse per “il mio genere”era stato chiaro davanti a lei “io ti rispetto,ma non riuscirei mai a…” e io da persona intelligente capisco e comprendo quanto è imbarazzante per lui etero sessuale e cosi inquadrato uscire a cena con una trav, ma aveva perso la scommessa me lo doveva ,e io mi riprometto di essere sobria e non attirare troppo l’attenzione.
Sul mio letto un vestito serio molto coperto lunghezza ginocchio da brava ragazza cercava abbinamenti , quando…squilla il telefono rispondo, e lui “Niki passo un po’ più tardi, sono da te alle 22 ,problemi a lavoro” dice con tono incerto, e io “beh 2 ore di ritardo cavolo…” ”ho prenotato al coriandolo,a dopo” e chiude.
Quel nome non mi è nuovo, poiché ho un sacco di tempo decido di dare un occhiata su google e scopro che è a quasi un ora di strada in un luogo isolato, capisco che lo stronzo si vergogna a uscire con me,pensa che lo metterò in imbarazzo. Non sa che di solito mi mimetizzo bene fra la gente, lui pensa che vado vestita da zoccola solo perche a casa sono provocante,e perche la mia amica sciatta mi trova appariscente… questa cosa mi offende parecchio e mi decido a cambiare programmi….
Sono le ventidue in punto lui suona ,scendo con il mio cappotto lungo e i tacchi altissimi,anche se la serata non è fredda,lui invece camicia e BARBA LUNGA(ora, a me piace la barba ma non credo proprio l’avesse così per piacermi di più)…
Il tempo trascorre parlando del più e del meno, e ogni volta che lo guardo il suo viso si accende di rosso, cavolo è proprio in imbarazzo anche se inizia lentamente a rilassarsi mi racconta di quanto sia stata stronza Paola (nulla di nuovo per me)e di quanto gli fracassava i testicoli con le sue paturnie, io commento che le donne sono un po’ così e gli sorrido, questo lo rilassa e comincia forse a cambiare idea sul mio conto…
Eccoci arrivati il ristorante, il fatto che è così fuori mano mi ricorda cosa sta succedendo,anche se fa il gentile lui mi ha portata qui perche è in imbarazzo e mi vede come una persona da nascondere.
Cambio espressione e prima di scendere dall’auto gli dico che la serata è molto calda e tolgo il cappotto, scendo,lui mi segue e mi vede….indosso il vestito più corto che ho ,un mini abitino drappeggiato aderente scollato che è reso più scandaloso dalle scarpe rosse con i tacchi altissimi, non stavo male ma ero molto “vistosa”insomma sono vestita da troia.
Mi volto e gli sorrido, ed eccola la faccia che voglio, lui è incandescente acceso di rosso e balbetta qualcosa proprio mentre delle auto rallentano alla mia vista.
“O mamma come ti guardano” dice, e ci avviamo a passo veloce al ristorante.
La serata sembra passare nel suo imbarazzo totale,visto che i maschietti dei tavoli vicini mi guardano in continuazione , io accavallo le gambe mi sporgo verso di lui inarco la schiena,e ricevo sorrisi occhiolini ammiccamenti vari e qualche sguardo di intesa.
Mangiamo in fretta ,lui sembra avere voglia di scappare lo troverei molto carino cosi impacciato e timido, se non sapessi che è proprio bigotto, mi ricorda un bambino che ruba in un negozio di caramelle mentre sbircia il mio corpo fasciato credendo che non lo noti.
Sono riuscita nel mio intento di farlo sentire inadeguato come lui ha fatto con me.
Paga in fretta e torniamo nella sua macchina non prima che altri veicoli suonino il clacson alla mia vista.
La notte è molto scura lontano dalla città ,lui mi guarda ma non arrossisce più non dice una parola , la sua rabbia è palese ha capito cosa ho fatto ed è livido.
A quel punto comincio a chiedergli scusa spiegando che mi aveva offeso portandomi così fuori mano e gli spiego le mie ragioni, ma lui non parla mostra il suo lato duro da uomo ferito.
Passano minuti,“finalmente sarai contenta” parla ,”hai raggiunto il tuo scopo” e mentre lo dice curva in una piazzola di campagna.
“scendi” e intanto esce.
Non mi muovo sono paralizzata,mi eccita e allo stesso tempo temo di essere lasciata li.
Apre il mio sportello e mi tira fuori dal veicolo in maniera decisa mi stringe con forza le braccia”ti sei divertita tutta la sera,adesso tocca a me” e non vedo più i suoi occhi intensi furiosi, vedo il cofano della sua auto, mi ha girata e poggiata con la faccia mentre sento ancora il calore del motore propagarsi il suo peso è su di me.
La sua mano alza la mia micro gonna e palpa il mio culo”sei bagnata come una femminuccia”sento dire con il fiato sul collo e schiacciata .
“mi vuoi, dillo che mi vuoi”sussurra a denti stretti, ed io non parlo.
Sposta la mano dal buchino ,impugna il filo del mio perizoma e tira con forza,lo strappa e con l’altra se lo tira fuori, lo sento duro grosso puntare al mio buco.
Com’è possibile che non sia mai stato con una donna “diversa” come me non lo so, perché sembra capirne di buchi, afferra la cappella larga con decisione tenendomi ferma entra un po’ e impugnandosi l’asta comincia a rotearlo leggermente per farsi spazio ed entra .
Mi sento piena, impotente, “adesso fai la brava”e con tranquillità si sbottona e toglie la camicia mentre io sono a novanta gradi con lui dentro.
Indietreggio ormai impalata e riesco a poggiare le braccia per darmi sostegno ,sento i suoi colpi crescere in maniera progressiva con la testa riuscivo solo a scorgere le sue cosce muscolose da sportivo spingere e spingere instancabilmente per un infinita di tempo…sono ormai larga ,bagnata, dilatata “eri stretta,sembra una fica adesso”dice compiaciuto ,“girati” lo tira fuori e mi sento sollevata ,ma già mi manca ne voglio ancora.
Lo guardo e, dove è finito il bravo ragazzo, non lo so è infoiato e mi sorride sfacciato,compiaciuto, apre lo sportello posteriore, per fortuna possiede una macchina grande, e mi mette a pancia insù e mi scopa come se fossi una donna.
Comincio a emettere suoni di piacere,sto godendo, mi mette una mano sulla bocca e la chiude ”adesso che sono single dovrai provvedere tu hai miei bisogni,perche io ho sempre voglia” dice ,e non era una domanda non voleva una risposta lo aveva deciso mentre mi scopava.non potevo fare altro che muovere la testa in senso di affermazione.
“ecco tieni”una forte spinta e sento i suoi spasmi silenziosi dentro me. Mi lascia e si riveste…
Mi sistemo resto zitta saliamo in auto.
E' in silenzio adesso,ma non è più imbarazzato dalla mia presenza il suo volto torna dolce e mi accompagna a casa“ti voglio frequentare e chi se ne frega della gente” mi sorride e mi bacia.
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